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al testo di Gil
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In quei giorni vi era un lento accadere delle mani, il tempo misurava parsimonioso i ritorni sempre più rari, inquieto il domani.
Tu c'eri e contavi le dita, addendi erotici di un intreccio d'amore, quando la somma dei sensi conta più due solo fino all'uno
e singhiozza la gioia e le carni sono il segno tangibile di quelle mani che hanno dita per contare l'amore nei giorni del loro esilio, distese alla solitudine dei fiati.
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